Combattiamo l’invecchiamento celebrale

Con l’invecchiamento si osserva un lento declino delle funzionalità cognitive e così il cervello diviene pian piano sempre meno veloce ed efficiente. Osservare un sano stile di vita, integrare eventuali carenze nutrizionali e tenere il cervello in costante allenamento rappresenta la migliore strategia per mantenerlo giovane ed efficiente.

Le continue scoperte della medicina moderna e il miglioramento delle condizioni socioeconomiche hanno portato ad un costante aumento dell’aspettativa di vita. Oltre a tanti vantaggi, questo ha comportato un incremento delle patologie ad esso collegate, tra le quali quelle a carico del sistema nervoso centrale. Le demenze rappresentano una delle sfide più difficili in campo medico in quanto non esistono terapie in grado di far regredire la patologia. Gli ultimi studi prevedono un raddoppiamento dei casi di malattia di Alzheimer ogni 20 anni e che nel 2050 il numero di persone affette da questa patologia raggiungerà 115 milioni nei paesi occidentali.

I meccanismi che guidano l’invecchiamento del sistema nervoso non sono ancora del tutto noti e quotidianamente molte ricerche scientifiche stanno cercando di far luce sulle sue cause. Genetica, età, sesso, alimentazione, livello d’istruzione, attività fisica, fattori ambientali e di rischio cardiovascolare, eccesso di alcool, grassi saturi e sale sono elementi risultati incidere sul rischio di sviluppare una malattia neurodegenerativa. Alcuni di questi fattori sono modificabili, altri no.

Un documento sviluppato dal “Concilio mondiale sulla demenza” ha individuato nell’alimentazioneil fattore chiave nel prevenire la degenerazione del nostro sistema nervoso. Tra i principali principi nutraceutici coinvolti ritroviamo:

  • Omega-3, in particolare DHA ed EPA. Mantenere il giusto apporto di acidi grassi polinsaturi, e in particolare di Omega3, aiuta a ridurre la pressione sanguigna, contrastare l’aterosclerosi, diminuire i livelli di trigliceridi e mantenere efficienti le membrane neuronali (fondamentali per una corretta trasmissione del segnale nervoso). Inoltre, un corretto apporto di Omega-3 è stato correlato ad una maggiore dimensione del cervello e migliori capacità mnemoniche;
  • Polifenoli, in particolare flavonoidi (luteolina e quercitina), curcumina e resveratrolo. Sono sostanze molto studiate per la loro attività antiossidante e migliorante il flusso sanguigno cerebrale. Rappresentano inoltre molecole in grado di agire a livello del sistema immunitario, contrastando la produzione di sostanze infiammatorie;
  • Vitamine del gruppo B. Si tratta di un gruppo di vitamine ciascuna con delle caratteristiche e funzioni specifiche che, lavorando in sinergia, aiutano a mantenere efficiente il nostro cervello. Le vitamine B partecipano alla sintesi di alcuni neurotrasmettitori (serotonina, dopamina, acetilcolina GABA), contribuendo a controllare la memoria, lo stress, l’insonnia, gli stati d’ansia e depressivi. Sono coinvolte nel metabolismo del glucosio, fondamentale per fornire energia al cervello, e favoriscono la formazione dei globuli rossi, garantendo così anche il giusto apporto di ossigeno. Agendo a livello del sistema immunitario, favoriscono il controllo dei processi di neuroinfiammazione, rallentando l’invecchiamento;
  • Vitamina E (tocoferolo) e vitamina C (acido ascorbico). Sono composti con un forte potere antiossidante che permette di contrastare i processi di ossidazione a carico dei lipidi polinsaturi. Contribuiscono così a controllare la grande mole di radicali liberi che costantemente vengono prodotti dal nostro cervello e che ne causano l’invecchiamento;
  • Probiotici. I meccanismi con cui la flora intestinale riesca ad influenzare aree del corpo lontane non sono ancora del tutto chiari; si ipotizza che a giocare un ruolo chiave sia il loro dialogo continuo con il sistema immunitario intestinale ed il rilascio di sostanze che, una volta entrate nel circolo sanguigno, riescono a raggiungere tutti i distretti del corpo, anche quelli più lontani. Il loro ruolo è così importante che di recente è stato approvato, in via sperimentale, un farmaco che tratta la malattia di Alzheimer agendo proprio sulla composizione dei batteri intestinali.

Con l’invecchiamento si osserva un lento declino delle funzionalità cognitive e così il cervello diviene sempre meno veloce ed efficiente. È un processo graduale, che richiede anni, e che una volta instaurato non ritorna più indietro. Osservare un sano stile di vita, integrare eventuali carenze nutrizionali e tenere il cervello in costante allenamento rappresenta la migliore strategia per mantenerlo giovane ed efficiente.