Sicurezza e qualità degli integratori

Questo articolo (sulla sicurezza e qualità degli integratori) è il primo di una serie che pubblicheremo periodicamente sulle nostre pagine. La serie ha lo scopo di evidenziare le credenze errate più diffuse nel campo dell’integrazione e fornire strumenti pratici al lettore per distinguere gli integratori efficaci da quelli solo a buon mercato.

Questo articolo è il primo di una serie che pubblicheremo periodicamente sulle nostre pagine. La serie ha lo scopo di evidenziare le credenze errate più diffuse nel campo dell’integrazione e fornire strumenti pratici al lettore per distinguere gli integratori efficaci da quelli solo a buon mercato.

Gli integratori alimentari sono definiti per legge come “prodotti alimentari destinati ad integrare la comune dieta e che costituiscono una fonte concentrata di sostanze nutritive”. Essi vengono quindi accomunati, dal punto di vista normativo, agli alimenti e non ai farmaci. Questa associazione fa sì che la loro peculiarità sia la sicurezza. Infatti, a differenza dei farmaci per i quali gli effetti collaterali, se pur noti, sono accettati in quanto giustificati dal loro potere terapeutico, per gli integratori non è ammessa alcuna valutazione rischio-beneficio e devono essere sicuri, sempre e comunque.

Affinché la sicurezza d’uso sia garantita, esistono sistemi di controllo e vigilanza sia nazionali che europei. L’Italia presenta ingenti controlli grazie ad ulteriori strumenti di garanzia quali la richiesta di autorizzazione per gli stabilimenti nazionali, la notifica dei prodotti e l’istituzione di un registro dei prodotti notificati consultabili da tutti, consumatori e addetti ai lavori, tramite il portale on-line del Ministero della Salute.

Per quanto la sicurezza del prodotto sia gestita per legge, essendo l’integratore associato ad un alimento piuttosto che ad un farmaco, la sua efficacia non è garantita. Ciononostante, le ultime ricerche, in particolar modo nel campo della nutraceutica, stanno evidenziando che molte sostanze naturali non hanno solo uno scopo nutritivo ma, una volta assunte, svolgono un’azione salutistica sul corpo. Purtroppo, gli studi in questo ambito sono ancora molto limitati e, per evitare coercizioni nel consumatore, diversi paesi stanno cercando di regolare sempre più anche questo aspetto. Le indicazioni sulla salute riportate in etichetta devono infatti essere autorizzate a livello comunitario, dopo essere state scientificamente valutate dalla Agenzia Europea di Sicurezza Alimentare (EFSA), mentre quelle relative agli estratti vegetali sono autorizzate dal Ministero della Salute italiano (non esistendo una direttiva comunitaria). Essendo però molto limitata la ricerca scientifica in questo campo, i claim associati ai vari ingredienti (ossia quelle frasi utilizzate per sottolineare la peculiarità degli ingredienti) sono ancora molto pochi e ristretti ad un piccolo numero di sostanze e condizioni di salute. Inoltre, essi fanno riferimento solo al tipo di ingrediente, mentre è ormai noto che una stessa sostanza avrà effetti diversi in base alla forma chimica, alla biodisponibilità e alla loro interazione con gli altri ingredienti presenti nell’integratore. Si spera che il maggiore interesse del consumatore per questa tipologia di prodotti funga da motore trainante per incrementare gli investimenti in ricerca, al fine di valutare in maniera scientifica non solo la sicurezza ma i reali effetti sulla salute di queste sostanze.

Uno strumento utile al consumatore, nel direzionare la sua scelta, è l’etichetta. Essa costituisce il primo approccio con il prodotto e rappresenta il ponte tra il produttore e il consumatore, lo strumento che l’azienda utilizza per informare il cliente, evidenziando le peculiarità del prodotto e cercare di giustificarne anche il prezzo. Ma le informazioni riportate possono essere di difficile interpretazione per i non addetti ai lavori. A volte si rende difficile, se non impossibile, capire quale tipo di ingrediente è presente (ad esempio, vi sono diverse forme di Vitamina B12 che variano per efficacia e prezzo), quanto principio attivo contiene realmente il prodotto, se il processo di lavorazione utilizzato è in grado di mantenere le caratteristiche salutistiche dell’ingrediente, se il mix di ingredienti è quello migliore, e così via. Per ovviare a questo problema, sono nate delle certificazioni, non obbligatorie, che i produttori possono ottenere solo se le loro materie prime e le loro lavorazioni mantengono alti standard tecnologici e di sicurezza. Purtroppo, esse sono molto costose e trovano quindi poca applicazione nel mondo dell’integrazione, soprattutto di bassa qualità.

Un problema di sicurezza può venire anche dal “fai da te”. Sempre più spesso la scelta e la somministrazione dell’integratore viene gestita in autonomia dal consumatore, a volte guidato più dalle mode e dai consigli degli amici che dalle indicazioni di uno specialista. Così si verifica che si ecceda sulla dose indicata in etichetta, che non si conoscano le possibili interazioni dell’integratore con i farmaci che si stanno assumendo (estremamente pericoloso per chi fa uso di farmaci salvavita), o che un cattivo utilizzo di un prodotto può portare a dare l’effetto opposto a quello voluto, così che un antiossidante può diventare un pro-ossidante. Ed è per questo che suggeriamo sempre di rivolgersi ad un professionista, che sarà in grado di indicarci il prodotto più adatto alle nostre esigenze, il suo dosaggio giornaliero e a quale azienda rivolgersi per assicurarci sicurezza, serietà e professionalità.

Vista l’importanza dell’argomento, questo nostro articolo vuole essere il primo di una serie che pubblicheremo periodicamente sulle nostre pagine. Questi articoli cercheranno di evidenziare quali sono le credenze errate più diffuse nel campo dell’integrazione, quali sono le attenzioni e i “trucchetti” da applicare quando si è davanti a due prodotti all’apparenza uguali, come capire, con un rapido sguardo all’etichetta, se quello che ho tra le mani è veramente un buon prodotto. Il mercato vede la comparsa di nuovi integratori quotidianamente e riuscire a districarsi in questo mare magnum diventa sempre più complesso.